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Applicazioni del nastro magnetico isotropico CM1 e diverse tipologie

I nastri magnetici, anche conosciuti come magneti flessibili, sono un tipo di magnete utilizzato per via del loro facile adattamento ad un'ampia varietà di superfici metalliche. Questo è dovuto alla loro caratteristica principale: la flessibilità.

I nastri magnetici possono essere magnetizzati in modo permanente e l'isotropico CM1, specialmente, possiede una magnetizzazione multipolare su un lato, offrendo una forza di tenuta adeguata per un'ampia gamma di applicazioni.

Nastro magnetico per auto

Si tratta infatti di uno dei prodotti magnetici più versatili e adatti per segnalare o organizzare oggetti.

Quali applicazioni hanno i nastri magnetici isotropi CM1?

Per cominciare, i nastri magnetici isotropici CM1 aderiscono facilmente a qualsiasi superficie metallica. Grazie alla loro flessibilità, questo materiale può essere fornito in diverse finiture:

I suddetti nastri magnetici isotropici CM1 sono forniti con un cartoncino bianco ed una plastica trasparente, sono versatili e adatti per l'organizzazione di prodotti in magazzini o nei supermercati.

I profili magnetici sono progettati per chiudere schermi, porte scorrevoli e pareti mobili e sono disponibili in diversi colori. Tutti i nastri magnetici possono essere utilizzati sia all'esterno che all'interno:

Il grande vantaggio di questi nastri magnetici flessibili consiste nel fatto che consentono di apportare modifiche rapide. Non è necessario ricorrere a chiodi, manipolazioni o forature.

In quali superfici possono essere applicati i nastri magnetici Isotropic CM1?

I nastri magnetici possono essere applicati su legno, pietra, piastrelle o carta da parati, grazie al loro effetto autoadesivo. La loro elasticità e resistenza alla torsione consentono un utilizzo universale. È anche possibile unire due oggetti leggeri e completamente non magnetici posizionando due strisce magnetiche una al di sopra dell'altra. È tuttavia necessario prestare attenzione alla polarità opposta. I nastri magnetici devono essere posizionati uno al di sopra dell’altro, in modo tale che i magneti elementari possano attrarsi reciprocamente.

Le strisce magnetiche e le strisce magnetiche prive di questo effetto autoadesivo non possono essere utilizzate come primer per altri magneti. In caso contrario, sussisterebbe il rischio di una smagnetizzazione almeno parziale del nastro magnetico o della banda magnetica. Ad ogni modo, questi tipi di nastri magnetici aderiscono molto bene alle superfici ferrose.

I nastri magnetici sono disponibili anche in molte versioni colorate. Questa varietà di colori può essere ottenuta attraverso una combinazione creativa di straordinari effetti di abbellimento. Tali elementi visivi sono creati per comunicazioni importanti o altri annunci.

In sintesi, i nastri magnetici isotropici CM1 possono essere utilizzati come supporto adesivo su superfici ferromagnetiche e possono essere prodotti rapidamente a costi relativamente bassi.

Se desideri conoscere ulteriori applicazioni dei nastri magnetici, ti invitiamo a contattarci: forniremo le informazioni di cui hai bisogno per il tuo progetto o la tua attività.

I magneti permanenti portano ad una maggiore efficienza nell'energia eolica

I generatori a magneti permanenti sostituiscono l'induzione a doppia alimentazione

I generatori a induzione a doppia alimentazione hanno offerto all'industria dell'energia eolica molti anni di eccellente servizio. Il numero di siti eolici di classe I non sviluppati diminuisce di anno in anno, poiché gli sviluppatori del progetto richiedono miglioramenti nell'affidabilità e nella disponibilità dell'impianto.

In tal senso, i generatori a magneti permanenti offrono un'ampia gamma di vantaggi in termini di rendimento agli sviluppatori di parchi eolici ed ai proprietari-operatori che possono fare una differenza significativa e positiva nell'economia del progetto.

Magneti permanenti e generatori di terre rare

I magneti situati all’interno del rotore di un generatore a magneti permanenti utilizzano metalli delle terre rare. I magneti utilizzati in questi generatori contengono tipicamente circa il 30% di Nd (neodimio) in peso, mentre la maggior parte del peso rimanente è costituito da materiali ferrosi poco costosi.

I generatori a magneti permanenti sono flessibili. Consentono ai progettisti di turbine eoliche di prendere in considerazione unità di azionamento con un'ampia gamma di tipologie, dalle disposizioni modulari convenzionali di riduttori e generatori a sistemi completamente integrati (o ibridi) assemblati all'interno di un singolo armadio, e persino sistemi a trasmissione diretta che funzionano senza riduttore. Ciascuna tipologia ha i suoi vantaggi.

Allo stesso tempo, un gruppo propulsore ad alta velocità convenzionale, con cambio totalmente indipendente o modulare, ed un generatore a magneti permanenti risultano disponibili nella trasmissione modulare.

Ciò offre all'OEM della turbina massima flessibilità nella selezione dei fornitori per il riduttore e il generatore, poiché sono entrambi completamente indipendenti.

Infine, con l’integrazione di alcuni componenti del gruppo propulsore, la lunghezza totale ed il peso possono essere notevolmente ridotti. Ciò si ottiene combinando il cuscinetto principale e la scatola del cambio per un design dell'asse a media o alta velocità, oppure mediante un posizionamento combinato della scatola del cambio e del generatore, come mostrato nel layout della trasmissione integrata.

Tutte queste caratteristiche dei generatori a magneti permanenti consentono di ridurre i costi dell'energia eolica. Se desideri ottenere maggiori informazioni in merito a questa tecnologia, IMA sarà in grado di consigliarti la soluzione magnetica più adatta al tuo progetto. Non esitare a contattarci per qualsiasi domanda.

Come funziona un separatore magnetico e quali usi può avere?

Un separatore magnetico è un dispositivo che utilizza un magnete per rimuovere impurità e altri materiali magnetici dal metallo. I separatori magnetici possono essere utilizzati prima, durante e dopo la produzione di un materiale e possono essere adattati in modo tale da attrarre diversi tipi di materiali magnetici a diversi livelli di intensità.

Sebbene il suo utilizzo sia quasi sempre di natura industriale, il separatore magnetico è utilizzato per una gran varietà di situazioni. I separatori magnetici possono essere ferromagnetici o paramagnetici, potendo variare in dimensioni da una versione da tavolo a un tamburo grande e pesante, solitamente utilizzato nel riciclaggio e in altre applicazioni di produzione.

Come si utilizza un separatore magnetico?

Un separatore magnetico è costituito da un potente magnete fissato o sospeso a un soffitto o a un dispositivo. I materiali possono essere fatti passare su un separatore magnetico da tavolo, mentre i separatori magnetici sospesi sono spesso collocati in sospensione per poterne estrarre le impurità. I separatori magnetici possono anche essere cilindri attraverso i quali passano oggetti. Il materiale purificante di un separatore magnetico può essere conformato da vari pezzi oppure essere un prodotto finito o anche un metallo liquido.

Detto ciò, un separatore magnetico si distingue per:

Quali sono le applicazioni di un separatore magnetico?

Un separatore magnetico viene spesso utilizzato per scopi industriali come:

I separatori magnetici si trovano anche nei laboratori scientifici che richiedono costantemente materiali metallici privi di impurità (come spesso accade nel settore chimico). In questo caso, il separatore magnetico è solitamente un cilindro o un pallone che impedisce la contaminazione incrociata fra due diverse sostanze attraverso l’introduzione forzata di tutti o parte dei materiali magnetici di una determinata sostanza all’interno di un contenitore separato.

I vantaggi di un separatore magnetico

I separatori magnetici sono potenti, portatili e possono essere regolati per rimuovere vari tipi di materiali magnetici da un liquido o da un solido. Sono più efficaci se utilizzati in un liquido, sebbene sia possibile anche rimuovere le impurità solide. I separatori magnetici sono molto versatili e di un design incredibilmente semplice. Un separatore magnetico di base può infatti essere costruito in qualsiasi momento, utilizzando solo un magnete forte come i magneti al neodimio e un morsetto per trattenere il materiale.

Quali sono gli svantaggi?

Il principale svantaggio di un separatore magnetico è che necessita un mantenimento costante. Il separatore magnetico deve essere lavato o asciugato per rimuovere i materiali magnetici accumulati, mentre l'olio deve essere aggiunto alle parti in movimento. Nel caso del separatore elettromagnetico, in caso di emergenza, gli elettromagneti devono poter essere spenti in qualsiasi momento.

Per l'industria, il separatore magnetico si presenta sotto forma di in una diversa gamma di prodotti, come ad esempio i tamburi magnetici, ideali per la rimozione continua della contaminazione da particelle ferrose da qualsiasi materiale secco sfuso, così come i tamburi magnetici con involucro, che forniscono una buona separazione in applicazioni caratterizzate da un’elevata concentrazione di contaminazione metallica.

Troviamo, altresì, pulegge magnetiche, overband, piastre magnetiche, filtri magnetici, griglie magnetiche rimovibili, piastre elettromagnetiche, gobbe magnetiche e barre magnetiche.

In sintesi, il separatore magnetico crea un campo magnetico ad alta intensità e un gradiente molto elevato in grado di attrarre materiali molto deboli come ossidi di ferro, polveri debolmente magnetiche ed un'elevata quantità di paramagnetici. Qualora fossi interessato a saperne di più, IMA sarà in grado di consigliare la soluzione di magnetismo più adatta al tuo progetto. In caso di domande, non esitare a contattarci.

Che cos'è il biohacking?

Biohacking è un termine ampio che copre un'ampia varietà di attività; generalmente consiste nell'idea che l'applicazione del pensiero sistemico alla biologia umana, ovvero il trattamento delle persone come se fossero dei computer, costituisca un gran potenziale per il progresso nella salute e nel benessere. L'idea alla base è quella secondo la quale attraverso la dieta, ad esempio, si possa utilizzare un approccio di pensiero sistemico per ottimizzare il funzionamento umano e renderci esseri migliori.

Nonostante ciò, per molti, il biohacking consiste nella mera esecuzione di modifiche corporali con impianti cibernetici. Di fatto, una delle tendenze del biohacking è proprio l'impianto di magneti nelle dita.

Ciò include l'installazione di un piccolo magnete nella pelle del dito allo scopo di "sentire" il magnetismo.

Cosa sono gli impianti magnetici nelle dita?

Gli impianti magnetici delle dita sono generalmente considerati qualcosa di innovativo ed interessante per dare un "sesto senso" all'essere umano. L’ impianto magnetico è costituito da un magnete al neodimio 52n placcato in oro 24 carati e viene inserito all'interno di un involucro in silicone o teflon per eseguire un test biologico.

Oro, silicio e teflon sono ecologici, il che significa che non interagiscono con il sistema immunitario del corpo, quindi non vengono respinti. L’inserzione del magnete avviene comunemente nel dito anulare non dominante. Si propende per il dito meno utile, nel caso qualcosa vada storto.

La procedura viene eseguita principalmente da professionisti specializzati in modificazione corporale presso negozi di tatuaggi o piercing; non richiede anestesia ed è relativamente poco costosa. Una volta terminata la dolorosa procedura, e rimossa la piccola ferita sul dito con colla chirurgica, si può procedere a raccogliere graffette e altri piccoli oggetti ferrosi con il dito.

Cosa succede dopo aver inserito gli impianti magnetici nelle dita?

Passate alcune settimane dal recupero, si inizia ad avvertire un fenomeno noto come "ronzio", ovvero la reazione dei campi magnetici in prossimità, a causa del magnete presente all’interno dito. Cosa puoi percepire in questa fase con il tuo nuovo sesto senso?:

In base a studi effettuati negli ultimi anni, questo hack biologico è completamente sicuro, privo di ulteriori effetti collaterali, a parte l’accidentale scoperta che le persone dotate di tale impianto risultano essere immuni alle pistole stordenti ed alle armi elettriche.

Altri esempi di impianti sono i pacemaker che aiutano a bilanciare ritmi cardiaci anomali, gli apparecchi acustici impiantati direttamente nel nervo uditivo dell'orecchio, le protesi e le protesi elettroniche, nonché gli impianti cerebrali che aiutano a trattare i tremori nei pazienti di Parkinson.

D'altra parte, oltre agli impianti magnetici nelle dita, un’altra tendenza comune nel biohacking consiste nel chip RFID, impiantato con un grosso ago per iniettare una pillola di vetro delle dimensioni di un microchip nella pelle, fra il pollice e l'indice, o il braccio.

Se programmato correttamente, il chip RFID può essere uno strumento molto interessante. Quando si passa il proprio smartphone al di sopra del chip, lo si può far accedere immediatamente a un sito Web o ad una app per cui è programmato il chip.

Se desideri maggiori informazioni sulla tecnologia e sui magneti, o su 13 oggetti di uso quotidiano che utilizzano i magneti, qui ad IMA possiamo consigliarti il ​​magnete più adatto al tuo progetto o alle tue esigenze. Se hai domande, non esitare a contattarci.

Differenze fra i magneti naturali ed i magneti artificiali

La principale differenza fra i magneti naturali e quelli artificiali consiste, appunto, nel fatto che i magneti naturali saranno sempre più deboli rispetto ai magneti artificiali. Questi ultimi possono assumere la dimensione che si desidera, cosa impossibile nei magneti naturali, poiché si rompono in fase di formazione.

Approfondiamo di più questo argomento. Innanzitutto ricordiamo che i magneti sono composti dalle seguenti parti:

Detto ciò, iniziamo con i magneti naturali, i quali si trovano naturalmente nell'ambiente, proprio come il carbone; questi possono trovarsi, inoltre, nei depositi di sabbia presenti in varie parti del mondo. Tutti i magneti naturali sono magneti permanenti, il che significa che non perderanno mai il loro potere magnetico.

Il magnete naturale più forte è la calamita, chiamata anche magnetite. Questo minerale è di colore nero e diventa molto brillante quando lucidato. La calamita è stata utilizzata sin dalle prime fasi della civiltà e attira su di essa piccoli pezzi di ferro, cobalto e nichel. Solitamente si tratta di un ossido di ferro chiamato Fe3O4. Poiché i magneti naturali sono magneti permanenti, se ruotati, il polo nord si allineerà sempre con il polo nord geografico della Terra.

Oggigiorno è possibile trovare calamite in qualsiasi esposizione di pietre preziose e minerali. Giocandoci è possibile sperimentare quanto forte sia il loro magnetismo. Una sola calamita è in grado di sollevare una catena di una dozzina di altre pietre. Esistono altri minerali che sono magneti naturali, si tratta tuttavia di magneti deboli, quindi non saranno in grado di sollevare grandi quantità di metallo. Alcuni di questi sono pirrotite, ferrite e columbite.

Esistono due tipi di magneti artificiali: temporanei e permanenti.

Quando i magneti sono realizzati da persone, vengono chiamati magneti artificiali. Si tratta di magneti che troviamo spesso sulla porta del frigorifero e possiedono un potere magnetico extra forte, simile ai magneti super potenti che possono essere acquistati nei negozi di giocattoli o di oggetti scientifici.

Esistono due tipi di magneti artificiali: temporanei e permanenti. I magneti temporanei sono magneti non sempre magnetici, ma il cui magnetismo può essere attivato a piacimento. I magneti permanenti sono quei magneti la cui forza magnetica non svanisce mai.

I magneti permanenti artificiali possono anche essere realizzati per soddisfare l'applicazione appositamente prevista. Possono essere realizzati in modo tale che i poli nord e sud degli stessi si trovino in punti specifici. Ad esempio, un magnete ad anello può essere realizzato in modo tale che il polo nord sia all'esterno e il polo sud all'interno, oppure con il polo nord all'interno e il polo sud all'esterno.

Quali sono i tipi di magneti artificiali?

Fra i tipi di magneti artificiali spiccano elettromagneti, l’ago magnetico, i ferri di cavallo e i magneti a barra, magneti in ferrite, tra gli altri. In base alla teoria molecolare, un magnete artificiale è ciascuna molecola appartenente ad una sostanza magnetica, indipendentemente dal fatto che sia magnetizzata o meno.

Un’ulteriore curiosità dei magneti consiste nel fatto che il polo nord non può essere isolato dal polo sud. Se i magneti sono divisi in due metà, otteniamo due magneti a barra simili con proprietà un po' più deboli. A differenza delle cariche elettriche, i poli nord e sud magnetici isolati, noti come monopoli magnetici non esistono.

Se desideri conoscere ulteriori differenze fra i magneti naturali e quelli artificiali, qui ad IMA possiamo consigliarti il ​​magnete più adatto al tuo progetto o esigenza. Si tienes alguna duda, contáctanos.

Scopri le differenze esistenti fra i magneti permanenti e gli elettromagneti

Nella vita di tutti i giorni e nell’industria vengono utilizzati entrambi i tipi di magneti, ovvero i magneti permanenti e gli elettromagneti. È importante conoscere le differenze tra i due tipi di magneti.

Esiste un'ampia varietà di magneti: dai prodotti magnetici per uffici ai grandi magneti industriali in grado di sollevare e spostare intere automobili o altri oggetti metallici pesanti con la sola forza magnetica. In questi due casi l’attrazione magnetica è diversa.

In uno degli esempi appena esposti ci si riferisce ad un magnete permanente; nell'altro caso ad un elettromagnete.

Fondamentalmente, un magnete è un metallo che attrae un altro metallo. Tuttavia, questa attrazione funziona solo se il pezzo di metallo è stato magnetizzato. Tutti i cristalli nel nucleo del metallo magnetico devono essere rivolti in una direzione, venendo a configurarsi un polo nord e un polo sud.

Mentre i poli uguali si attraggono magneticamente, i poli diversi si respingono. Questo effetto magnetico viene utilizzato in molti ambiti diversi: a casa, in ufficio, nell'industria o anche nell'artigianato creativo. Le applicazioni per i magneti sono quasi illimitate.

Campi magnetici

Tutti i campi magnetici (definiti anche campi B) sono generati da correnti o scariche elettriche in movimento. Queste correnti, tuttavia, non sono correnti macroscopiche in cui le particelle cariche scorrono in una direzione: sono piuttosto correnti elettriche microscopiche generate nel caso del ferromagnetismo a elettrospin. Si tratta di rotazioni di alcuni elettroni nel materiale attorno a se stesso. Uno spin di elettroni può essere inteso come una microscopica corrente circolare.

È sorprendente il fatto che anche un singolo elettrone in movimento sia in grado di generare un campo magnetico.

Cosa sono i magneti permanenti?

Un magnete permanente è composto da metallo ferromagnetico duro, ricco di carbonio. Le ferriti sono maggiormente utilizzate in quanto sono le più economiche. Il metallo viene trasformato in polvere e poi pressato nella forma desiderata. Tuttavia, per natura, né i metalli originali né la polvere pressata sono magnetici, poiché devono essere prima magnetizzati.

Questa forma di calamita (magneti permanenti) è quella utilizzata nella vita quotidiana negli ambiti più svariati e quella che collega la maggior parte delle persone con una calamita.

Come vengono magnetizzati i magneti permanenti?

L'esposizione del pezzo di metallo da magnetizzare a un campo magnetico fa sì che le piccole particelle all'interno del metallo ruotino tutte nella stessa direzione. Successivamente il metallo viene sinterizzato, ovvero trattato termicamente. Tuttavia, poiché la forza magnetica viene persa a causa del calore, è necessario utilizzare nuovamente un campo magnetico per l'attivazione dopo la sinterizzazione.

Il magnete permanente può mantenersi in condizioni permanentemente magnetiche solo se non è soggetto ad influenze esterne come il calore, altri forti campi magnetici o impatti forti. Se è esposto a tali influenze, può smagnetizzarsi completamente.

Cosa sono gli elettromagneti?

Un elettromagnete è magnetizzato dal campo magnetico generato da una corrente elettrica in una bobina di filo e amplificato da un nucleo di ferro (morbido). La corrente che scorre è costituita da elettrodi in movimento. Più corrente scorre attraverso la bobina (vale a dire, più fili sono avvolti gli uni accanto agli altri), più forte è la forza magnetica dell'elettromagnete. Pertanto, nei comuni elettromagneti, il filo è avvolto in una bobina, spesso a più strati. Se il filo percorso da corrente viene piegato in un cerchio, si crea un campo magnetico con due poli. Questa corrente circolare forma così un magnete con un polo nord e un polo sud.

La bobina presente all'interno dell’elettromagnete è anche chiamata solenoide. Anche i magneti permanenti, come i supermagneti, sono magnetizzati da solenoidi che trasportano corrente. Sono tutti costituiti da materiali magnetici duri.

Nella maggior parte dei casi, un nucleo di ferro morbido viene inserito nella bobina con elettromagneti, fattore che rafforza notevolmente il campo magnetico. Ciò accade perché il campo magnetico nella bobina magnetizza il nucleo di ferro morbido, rendendolo un magnete aggiuntivo. Il nucleo di ferro morbido perde la propria magnetizzazione dopo aver interrotto la corrente. Questo è un fenomeno interessante poiché è possibile accendere e spegnere il magnete.

Il termine “morbido” all’interno del contesto di “morbido magnetico” deriva dal fatto che il ferro morbido perde meccanicamente la sua magnetizzazione, mentre il ferro indurito meccanicamente, arricchito di carbonio (ad esempio, l'acciaio) conserva parte della magnetizzazione. Tale proprietà nel metallo è definita “rimanenza”. “Rimanenze” deriva dalla parola latina Remanere e significa “rimanere indietro”. Di conseguenza, un materiale dotato di elevata rimanenza è noto come “magnetico duro”, mentre un metallo dotato di bassa rimanenza è noto come “magnetico morbido”.

La particolarità degli elettromagneti è che il nucleo di ferro perde la propria magnetizzazione non appena si spegne l’alimentazione elettrica. In questo modo la magnetizzazione può essere regolata in qualsiasi momento o disattivata del tutto.

Differenze tra magnete permanente ed elettromagnete

L'elettromagnete è controllato dalla corrente. Il vantaggio che ne deriva è che il nucleo di ferro possiede un effetto magnetico solo quando è necessario. Anche la forza del magnete è adattabile individualmente. Questo rende l'elettromagnete molto flessibile. Il magnete permanente invece è, come suggerisce il nome, permanente, quindi è permanentemente magnetico. Con questo magnete non è possibile lo spegnimento e tantomeno una regolazione della forza magnetica. La forza magnetica può essere smagnetizzata, come già descritto, solo dai forti effetti del calore, da potenti colpi o da un forte campo magnetico che agisce sul magnete permanente. In tal caso, la parte metallica, che prima era ancora un magnete, non può essere utilizzata, potendo essere riutilizzata solo a seguito del processo di magnetizzazione come magnete permanente.

La forza dei magneti permanenti e degli elettromagneti

L'intensità del campo magnetico di un elettromagnete dipende da diversi fattori: il materiale del nucleo, il numero di avvolgimenti del solenoide e l'intensità della corrente giocano qui un ruolo importante. Un grande vantaggio: se la corrente è abbastanza alta, un elettromagnete può avere una forza magnetica molto più forte rispetto ad un magnete permanente.

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